venerdì 25 settembre 2009

Immagine e interazione psichica

Ogni processo logico o cosciente porta un'immagine, un segno, un simbolo. Se si pensa ad una persona, si configura non proprio quell'immagine, ma un segno equipollente a quella persona, cioè si registrano, si confrontano delle immagini, delle espressioni mentali. L'intero della realtà organica, organismica, materiale, percettivo-emotiva, psicologica dell'uomo è crocifisso in una specie di imbuto dove comunicare con l'esterno e con se stessi è possibile solo attraverso immagini. L'uomo si trova incastrato, per quanto cerchi di autoriflettersi, non gli torna la realtà dell'intero, ma tornano a lui solo un canovaccio di immagini, è come se non avesse la possibilità di tornare indietro costantemente.
Ogni interazione psichica avviene attraverso modulazioni di immagini.
Tutto il pensiero dell'uomo nell'aspetto religioso, morale e giuridico è sempre dialettica di immagini, diapositive, idee che l'uomo mantiene con il proprio sangue, però l'uomo, lo scienziato, non sa il reale. La vera scienza l'uomo la raggiunge quando nel sapere tutto non usa più alcuna immagine, non usa più alcun configurato esistenziale: semplicemente è.
(Vd. Antonio Meneghetti, L’immagine alfabeto dell’energia, Psicologica Editrice, Roma 2002, II parte, cap. I).