sabato 13 agosto 2011

ANTONIO MENEGHETTI GURU, MA CHE BISOGNO C'E'?

Un vate, un guru o un paraguru, un personal trainer, una guida spirituale, qualcuno insomma a cui affidarsi mani e piedi in tutti i sensi...? Qualcuno che ci assista, ci ispiri o meglio ancora che ci sostituisca nelle piccole grandi scelte di ogni giorno...? Molto di moda, ma tutto inutile...

E' il campo semantico che, una volta capito, consente di migliorare la propria vita e la società”, scrive Antonio Meneghetti nel suo “Fisicità e ontologia”, riferendosi ad una delle tre scoperte dell'Ontopsicologia. Perché il campo semantico “permette di comprendere le regole che sono all'unisono con l'universo e rende più flessibili gli ordinamenti, che in definitiva opprimono l'interiore libertà o virtualità di ogni uomo”.

Attraverso il campo semantico, in altre parole, “è possibile reintegrare la fonte originaria del proprio vero, senza 'profeti' o insegnamenti”. Insomma: senza vati, guru, paraguru, occulto, guide spirituali o personal trainer per sprovveduti adepti...

giovedì 3 marzo 2011

Arte, Sogno, Società

Antonio Meneghetti ha pubblicato il volume Arte, Sogno, Società. E' un tascabile davvero interessante, che può aprire la mente a riflessioni e spinte di miglioramento.

lunedì 13 settembre 2010

1982-2005: la Cinelogia ontopsicologica a Roma

Il 26 maggio 2005, presso la Sala Congressi dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
si è tenuto il Primo Convegno sul tema “La cinelogia: il cinema e l’inconscio”, organizzato
dall’Associazione Europea di Ontopsicologia in collaborazione con la Cattedra di Sociologia della
Sapienza. Oltre al Prof. Paolo De Nardis, tra gli organizzatori dell’evento e in rappresentanza anche dell’On. Gianni Borgna (Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Roma) e del Preside della Facoltà di Sociologia, Prof. Luciano Benadusi, tra i relatori chiamati ad intervenire su questo tema
– al quale fu dedicato un intero Congresso Internazionale di Ontopsicologia (Roma, 1982) – erano
presenti il Prof. Luciano Zani, Vice-Preside della Facoltà di Sociologia, e il Prof. Sergio Brancato,
docente di “Teoria e tecnica del linguaggio cinematografico” presso la Facoltà di Scienze della
Comunicazione della Sapienza, che ha portato inoltre i saluti del Prof. Mario Morcellini, Preside
della Facoltà di Scienze della Comunicazione.

venerdì 2 luglio 2010

Psicologia, epistemologia, Ontopsicologia

Il XIII Congresso Internazionale di Ontopsicologia si è tenuto dal 4 all’8 agosto 1991 presso
il Salone delle Fontane di Roma-EUR. Il tema ruotava attorno alla funzione epistemologica della
psicologia (approfondimenti su questo argomento si possono trovare nel libro “Genoma ontico”, in particolare nella Parte Prima ‘Scienza ed epistemologia’).
Tra i partecipanti al Congresso Prof. Hugo Bellido Moscoso (Università San Martin de Porres
di Lima, Perù), Prof. Valerij Afanassiev (Università di Leningrado, URSS), Prof. Xing Chu Zeng
(Presidente dell’Associazione Psicologica di Shangai, Cina), Prof. Keiichi Mizushima (Presidente
dell’Associazione di Psicologia Umanistica del Giappone presso l’Università di Bunkyo), Prof.
Juan José Rendon (Università Centrale di Caracas, Venezuela), Prof.ssa Gladys Pinto Celedon
(Università di Santiago, Cile), Prof. Josep Muntañola Thornberg (celebre architetto, Spagna),
Dott. Erwin Hann (Istituto Superiore di Scienze dello Sport di Colonia, Germania), Prof.ssa P.B.
Ikulayo (Presidente dell’Associazione Nigeriana di Psicologia dello Sport, Membro del Comitato
Esecutivo dell’International Society of Sport Psychology), Prof. Yoichi Kozuma (Kinki University
di Osaka), Prof.ssa Giovanna Mutti (Conservatorio G. Verdi di Milano), Dott.ssa Concetta
Tamaino (Presidente dell’American Association for Music Therapy, USA), Dott.ssa Julika Ullmann (Ispettore di Educazione Fisica delle provincie austriache), Prof.ssa Antje Stannek (Istituto di Pedagogia dell’Università di Kiel, Germania), Dott. Henry P. David (Direttore del Transnational Family Research Institute, USA), Prof. Alecio Vidor (Università di Santa Maria, Brasile).

giovedì 27 maggio 2010

I chakra

Nella melolistica il punto di partenza è il diaframma perché è l’organo più elementare da far percepire e riconoscere. Una volta che il partecipante è riuscito a sintonizzare la sua zona diaframmatica con il ritmo musicale eseguito dal conduttore, gli è possibile espandere quella musicalità ordinata a tutto il resto del corpo, riattivando quei punti del nostro corpo che sono i più vitali, i cosiddetti chakra. Esattamente questi punti vitali sono sette: sommità della testa, gola, plesso solare, viscerotonico, zona genitale, zona sacro-lombare. La sanità di questi sette punti esclude la possibilità della malattia.

Come un grande fiume che ha dei punti dove l’acqua è più forte e crea un vortice, così nel nostro organismo ci sono dei punti di incontro energetico, in cui l’energia arriva, parte e si rigenera circolare. Quando questi centri si ‘annodano’ inevitabilmente inizia la malattia.

Attraverso la melolistica è possibile riattivare questi centri energetici, è possibile sensibilizzare e mandare in espansione questi centri vitali con un probabile triplice effetto: immissione di carica energetica, cura della malattia e ricostituzione della giovinezza nell’organismo.

mercoledì 21 aprile 2010

LA CINELOGIA TENTA DI SUPERARE LE DIFESE DELL’IO

Il cinema come strumento per l’analisi scientifica sull’attività psichica. A parlarne per primo è stato il professor Antonio Meneghetti, autore nel 1980 del libro “La cinelogia: il cinema e l’inconscio”, che indica come analizzare le emozioni dello spettatore di fronte ad un film.

Un’esperienza pratica della cinelogia è stata pensata dalle facoltà di Sociologia e Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” insieme all’Associazione Internazionale di Ontopsicologia: un gruppo di studenti e di ricercatori ha sperimentato i risvolti di un semplice commento su una pellicola, nel caso specifico “La Luna” con regia di Bernardo Bertolucci. Un film e qualche parere sulle emozioni provate: la cinelogia svela i meccanismi di difesa dell’io che proteggono l’individuo dalle sensazioni profonde di paura e angoscia.

La parte inconscia dell’individuo rappresenta l’80% dell’attività psichica mentre la parte razionale lavora al massimo per un 15%. Il copione di un film rispetta, nella sua composizione profonda, uno schema simile a quello rintracciabile nella vita dell’individuo umano e l’analogia si ritrova anche nel fatto che ognuno ricorda un particolare che il suo inconscio indica come importante. Una coincidenza? Anche se non sappiamo come agisce, l’inconscio influenza le nostre attività più profondamente di quanto pensiamo. Il risultato dell’esperimento è sorprendente. Tre fasi distinte delineano l’ombra dei filtri personali. La verifica della funzionalità dei modi di emozione e di pensiero delle singole persone, eseguita da un esperto della metodica ontopsicologica, spinge all’acquisizione di una sempre maggiore consapevolezza sulla realtà oggettiva dei fatti, e una maturazione critica sulle ideologie che caratterizzano stabilmente individui e società.

venerdì 12 marzo 2010

Funzione dei sogni

Ci sono molte ipotesi relativamente alla funzione dei sogni. Durante la notte ci possono essere molti stimoli esterni, ma la mente rielabora gli stimoli e ne fa parte integrante dei sogni, nell'ordine in cui il sonno procede. Comunque, la mente sveglia un individuo se questo dovesse trovarsi in pericolo o se qualificato a rispondere a certi suoni, come ad esempio un bambino che piange. I sogni possono permettere anche alle parti represse della mente di essere soddisfatte attraverso la fantasia mentre tiene la mente consapevole da pensieri che causerebbero un risveglio improvviso.[12] Freud suggerì che gli incubi lasciano che il cervello controlli emozioni che sono il risultato delle esperienze dolorose. I sogni lasciano anche esprimere alla mente sensazioni che sarebbero normalmente soppresse da svegli, tenendosi così in armonia. I sogni possono inoltre offrire una vista sulle emozioni legate ad eventi futuri, come ad esempio accade nel periodo di veglia, in occasione di un colloquio di lavoro o comunque di una esperienza emozionante.

Carl Gustav Jung suggerì che i sogni possono compensare atteggiamenti unilaterali che si tengono da svegli. Ferenczi propose che il sogno può comunicare qualcosa che non si sta dicendo completamente. Ci sono state anche analogie con le operazione di manutenzione automatica dei computer operate quando questi sono in modalità off-line. I sogni possono rimuovere "nodi parassiti" e altra spazzatura dalla mente durante il sonno. I sogni possono creare anche nuove idee attraverso la generazione di mutazioni di pensiero casuali. Alcune di queste possono essere rifiutate dalla mente come inutili, altre possono essere viste come preziose e mantenute. Blechner[15] definì questa come la teoria dell'Onirismo Darwiniano. I sogni posso inoltre regolare l'umore .[16] Hartmann[17] disse che i sogni posso funzionare come la psicoterapia "attivando connessioni in un posto sicuro" e permettendo al sognante di integrare cose e pensieri che altrimenti verrebbero dissociati quando sveglio. Recenti studi di Griffin hanno condotto alla formulazione della teoria di adempimento dell'aspettazione di sognare che suggerisce che sognando metaforicamente si completano modelli di aspettazione emotiva e consequenzialmente si abbassano i livelli di stress.